Osterie Slow Food Italia 2020: ecco le migliori, regione per regione
Guida Slow Food Italia per conoscere regione per regione tutte le osterie Slow Food e i ristoranti Slow Food in un guida alle osterie d'Italia
Guida alle Osterie del Bel Paese secondo Slow Food Italia per un viaggio gastronomico tra i sapori italiani.
Così recita il dizionario Treccani, Osteria: “Nel passato, locanda dove si poteva mangiare e trovare alloggio. Oggi, locale pubblico, di tono modesto e popolare, con mescita di vini e spesso anche con servizio di trattoria”. Proprio così, l’osteria nasce con la funzione di ospitalità e ristoro nei luoghi di passaggio e di commercio prima di diventare luogo di incontro e di relazioni sociali nel Novecento e locale alla buona dove assaggiare piatti tipici della cucina italiana nei giorni nostri. I protagonisti assoluti e immancabili dell’osteria sono il vino e l’oste. L’oste originale era colui che gestiva l’osteria e serviva vino sfuso accompagnato da piatti di poche pretese, ma non solo. Il suo era quasi un ruolo sociale, di confidente e di aggregatore di persone. Oggi la sua figura vive nei proverbi popolari o in locali come le enoteche in una versione più elegante e raffinata. Eppure, la parola “osteria” evoca nelle menti di molti di noi un sapore e un odore tuttora presenti nella memoria che oggi possiamo percepire ancora in molti locali tipici a Roma o in altre città italiane. Sono luoghi familiari e accoglienti, con pochi tavoli ravvicinati, una clientela varia, pittoresca e autentica e, soprattutto, una cucina tradizionale, buona e sana. Semplicità e cordialità insomma in una cornice popolare che racconta una realtà, quella italiana, che ama oggi come in passato riunirsi attorno al tavolo in famiglia tra schiamazzi e ilarità e mangiare il cibo buono di sempre, fatto come una volta. C’ha pensato Slow Food Italia ha riscoprire queste tradizioni tutte italiane pubblicando la trentesima edizione della Guida alle Osterie d'Italia. Noi gli dedichiamo un bel viaggio tra i sapori della vera cucina italiana.
Guida Slow Food Italia: le migliori trattorie d’Italia per degustare le specialità italiane di ogni regione
Sono ben trenta le candeline che quest’anno dovrà spegnere l’iconica guida dello star bene a tavola che consiglia 1656 osterie Slow Food con tanto di “chiocciola” per segnalare l’eccellenza e della “bottiglia” per premiare le selezioni dei vini più interessanti e pregiati del territorio. Una guida gastronomica che racconta l’Italia a tavola in una chiave più moderna, che offre le ricette della tradizione italiana, genuine e semplici, senza rinunciare alla qualità e a un tocco più estroso. Noi abbiamo scelto alcuni buoni ristoranti di Slow Food Italia del Nord, Centro e Sud per scoprire il meglio della cucina regionale, fatta di cibo, di vino, ma anche e soprattutto di storie e di persone.
Ristoranti Slow Food a Nord: la vera cucina italiana in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna
- Ad Alba, in Piazza Savona, l’Osteria dell’Arco propone territorio, attenzione alle radici e ricerca innovativa. Una carta di vini con importanti presenze nazionali ed estere e un menù tradizionale, tajarin fatti in casa e l’immancabile grattata di tartufo bianco al tavolo.
- La cucina di Mirta Trattoria, a Milano, è “di terra”, stagionale, con ingredienti freschi e di qualità, provenienti da piccoli e selezionatissimi produttori. Un cibo tradizionale italiano, buono, genuino, naturale in linea con la filosofia dello Slow Food Italia.
- Piccola, raccolta, affacciata sotto i portici, l’Osteria Bottega a Bologna è sempre una garanzia. Ottimi salumi e l’immancabile Parmigiano Reggiano sono il biglietto da visita. I primi piatti della cucina italiana vanno sempre per la maggiore, da provare quindi le tagliatelle al ragù, la lasagna classica o i tortellini in brodo di cappone.
Toscana, Umbria e Lazio: la cucina regionale del Centro Italia
- Sono vere e proprie alchimie quelle che si creano nella cucina di Cibrèo Trattoria a Firenze, piatti della tradizione italiana prodotti in modo onesto e senza artifizi, lentamente e con amore e che danno vita a sapori ed emozioni che vi porteranno in questo piccolo paradiso terrestre.
- A Spoleto, in Umbria, il Ristorante Il Capanno accoglie i propri ospiti in una tipica struttura in pietra con travi di legno di castagno a vista. Qui si può godere del sapore antico della tradizione culinaria umbra, fatti di gusti autentici e casalinghi senza mai compromettere il legame con la territorialità, fedele alla filosofia dello Slow Food Italia.
- L’Hosteria Grappolo d’Oro a Roma è un piccolo fortino del gusto, che interpreta la cucina regionale romana fra tradizione e modernità e mette al centro territorialità e sapori autentici e ovviamente la miglior carbonara di Roma.
Campania, Puglia e Sicilia: buona cucina italiana a Sud
- La guida Slow Food Italia non poteva non includerla: l’Antica trattoria e pizzeria da Donato, a pochi minuti di cammino dalla stazione centrale, offre i piatti della tradizione napoletana più verace: i classici manfredi con ragù e ricotta, il polpo fritto e le famigerate parmigiane che da Donato vengono cotte nel forno a legna. La pizza poi è tutta da gustare, una vera e propria sfida con quelle preparate nelle migliori pizzerie di Milano.
- In uno dei trulli di Alberobello, in Puglia, spunta il Ristorante Aratro, dove ricerca, unicità e prodotti esclusivi vengono curati sin dal 1987 per trasmettere ai clienti la passione per la tipicità e la tradizione del territorio di Alberobello.
- Cucina siciliana rigorosamente di mare nel Corona Trattoria a Palermo selezionato da Slow Food Italia. La nostra scelta? Una buona caponata di verdure come antipasto, casarecce al pesce spada e un delizioso involtino di spatola. Un consiglio per il dessert? Sicuramente un cannolo alla ricotta fatto al momento!